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Pieve dei Medici:
I NOSTRI VINI DI CARMIGNANO

Un viaggio tra storia, passione e terroir

I nostri vini di Carmignano nascono da una superficie vitata di poco più di 4 ettari.
La principale varietà che coltiviamo è sicuramente il Sangiovese, assieme al Cabernet Sauvignon, senza dimenticare i vitigni autoctoni come il Canaiolo, il Colorino, il Trebbiano e il San Colombano, che contribuiscono alla produzione del nostro pregiato Vin santo.

Questi vini sono l’espressione più pura di una concezione di agricoltura fatta con interventi preventivi e mirati, sia sulla pianta che sul terreno: queste azioni ci consentono di ottenere un’altissima qualità delle uve che trasformiamo, attraverso la vinificazione, in un vero viaggio sensoriale, dalla vigna al bicchiere.

Pieve dei Medici: il perché di un vino da storia

Origini e aneddoti di un vino in simbiosi con il suo territorio

Le origini storiche dei vini di Carmignano sono davvero antichissime e risalgono addirittura al VII secolo a. C., come testimoniano gli utensili, i recipienti da vino, i bicchieri e i colini in bronzo trovati tra i reperti Etruschi del piccolo borgo di Artimino, a una manciata di chilometri da Carmignano.

Ma le curiosità non finiscono qui: perché, nell’Archivio di Stato di Firenze, è stato rinvenuto un contratto di affitto, datato 804 d.C., che documenta come nel comune di Carmignano venissero già coltivati olivi e viti per la produzione dell’olio e del vino; fino al 1396, anno in cui venne invece stilato il primo documento dove un notaio di Carmignano, Ser Lapo Mazzei, comunica a un mercante di Prato di aver ordinato per la sua cantina quindici some di vino di Carmignano pagandolo “16 lire la soma”, un prezzo quattro volte superiore a quello dei vini della zona e che ne dimostrava già allora la preziosità e la bontà.

Infine, nel 1716 venne emanato, dal Granduca Cosimo III De’ Medici, il Bando Mediceo con cui si stabilirono norme severe per la produzione, la vendemmia e il commercio di quello che oggi è il Carmignano, limitandone la produzione nell’area circoscritta dalle mura del “Barco Reale”, dando vita alla prima denominazione di origine e anticipando, così, anche le prestigiose denominazioni francesi.

Quali tipologie di vino produciamo in Pieve dei Medici?

CARDATO - ROSSO TOSCANO IGT

Blend di SanGiovese e Cabernet Sauvignon.

VELLUTO - ROSATO TOSCANO IGT

Un fresco rosato composto da Sangiovese e Canaiolo.

CARMIGNANO DOCG

80% SanGiovese - 20% Cabernet Sauvignon.

VIN SANTO DI CARMIGNANO DOC

Il perfetto fine pasto.

VIN SANTO DI CARMIGNANO OCCHIO DI PERNICE DOC

Per chi cerca un’eccellenza in più.

COME PRODUCIAMO I NOSTRI VINI?

Metodologie antiche che incontrano la tutela contemporanea

Un viaggio che inizia proprio tra i vigneti di Pieve dei Medici, dove ogni passo è una promessa di eccellenza.
La cura delle uve, in vigneto, è una fase critica e assidua del nostro processo di produzione, a cui succede la vendemmia che comincia, generalmente, la seconda decade del mese di settembre e che eseguiamo rigorosamente a mano.

Una volta che le uve vengono raccolte, con la massima attenzione, il nostro impegno per l’eccellenza continua nella nostra cantina dove, selezionando con meticolosità i grappoli, trasformiamo queste uve in vini, e dove ogni gesto è guidato da un obiettivo principale: preservare e valorizzare ogni caratteristica unica del nostro terroir.

Un elemento fondamentale della nostra filosofia produttiva è, quello di usare i lieviti spontanei naturalmente presenti sulle uve, per preservare gli aromi e i sapori distintivi dei nostri grappoli.

Ma il nostro impegno per la qualità non si ferma qui: le botti e i caratelli in cui invecchiano e affinano i nostri vini di Carmignano sono fatti di Rovere e Castagno toscani, legni pregiati che donano ai nostri vini complessità e profondità straordinarie, conferendo loro quel carattere distintivo che riflette l’essenza della nostra regione.

UN’AZIENDA GIOVANE, TRA RADICI E FUTURO

L'agricoltura come eredità e sfida

“Le tradizioni che si tramandano da secoli generano un qualcosa di unico, caratteristico ed estremamente genuino. Ma la tradizione ha bisogno di conoscenze moderne per potersi migliorare: sono Edoardo e la mia grande passione verso l’agricoltura, che nutro sin da piccolo, mi è stata trasmessa dalla mia famiglia, in particolare da mio nonno, Piero, che mi ha portato ad intraprendere questo percorso che è vita, dedizione, non un semplice mestiere”.

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